Melanoma

Fattori di rischio legati alla persona

Gli studi sull’ereditarietà del melanoma sono relativamente recenti e consentono di affermare che esiste una correlazione genetica nel 3% dei casi. In particolare, il melanoma multiplo è più frequente nei casi familiari. La frequenza del melanoma familiare varia dal 5 al 10%. 

Sono fattori di rischio:

Presenza di un fenotipo a pelle chiara. Gli individui di pelle chiara (che al sole presentano un marcato eritema cutaneo e si abbronzano poco), con occhi chiari, con capelli rossi o biondi sono tra le tipologie più colpite dalla malattia.

Presenza di un elevato numero di nevi (superiore ai 50); la percentuale di insorgenza di melanoma su nevo preesistente varia dal 20 all’80% nelle diverse casistiche.

 Fattori di rischio legati all'ambiente

L’esposizione ai raggi ultravioletti è ritenuto da molti autori il fattore più importante per l’insorgenza del melanoma cutaneo anche se esistono alcuni elementi che sembrano non confermare questa ipotesi. Ad esempio manca la correlazione diretta nell’aumento di incidenza del melanoma in diverse aree geografiche con l’aumentare dell’intensità dei raggi solari e inoltre non sembra esistere in tutte le casistiche una corrispondenza chiara tra regioni anatomiche esposte comunemente alla luce solare (volto, padiglione auricolare) e quelle maggiormente colpite dal melanoma (ad es., spalle, tronco).
Recenti dati epidemiologici hanno evidenziato come il fattore di rischio sia rappresentato non dalla esposizione ai raggi ultravioletti, ma dalle ustioni solari avvenute in età giovanile e dalle esposizioni intense intermittenti. Il rischio maggiore si verifica quando l’esposizione ai raggi UV coincide con una predisposizione genetica individuale, come si può osservare nei pazienti con la sindrome del nevo displastico.

 

Prevenzione e diagnosi precoce

L’identificazione precoce del melanoma è facilitata dal fatto che, trattandosi di una malattia cutanea, è frequentemente esposta alla vista del paziente stesso e delle altre persone, per questo attualmente la maggior parte dei melanomi viene diagnosticata in una fase clinica molto precoce con elevate probabilità di guarigione. Di seguito alcune regole di buon senso:

Attorno alla pubertà prima visita di controllo dei nevi, per individuare soggetti inconsapevoli di essere a rischio;Controllo sistematico degli individui a rischio;Controllo ravvicinato in presenza di un nevo pigmentato sospetto, cioè avente le caratteristiche siglate come ABCDE

Diagnosi

La diagnosi di melanoma è essenzialmente clinica. Molto importante nella diagnosi differenziale delle lesioni pigmentate può essere l’esame dermatoscopico. Mediante tale metodica è possibile diagnosticare un melanoma in fase estremamente iniziale non altrimenti riconoscibile.In ogni caso quando ci si trova di fronte ad una lesione cutanea sospetta bisogna eseguire un accertamento istologico che ci permetterà di effettuare il trattamento più idoneo.
Il primo segno di malattia può essere costituito dalla trasformazione di una lesione nevica preesistente. I sintomi più frequenti sono rappresentati dall’aumento di volume, dalla variazione di colore della pigmentazione, dalla modificazione dei margini che diventano sfumati e irregolari, dalla comparsa di piccole erosioni. L’ulcerazione, il sanguinamento e la secrezione sierosa sono poco frequenti e tardivi.
Nelle femmine le sedi più frequentemente colpite sono gli arti inferiori, il cuoio capelluto, il volto e il collo. Nei maschi invece la sede di insorgenza preferenziale è il tronco.

Trattamento e terapia

Il melanoma, quando ancora in fase di diffusione regionale, rimane una patologia di interesse chirurgico non esistendo attualmente opzioni terapeutiche valide alla chirurgia resettiva del tumore primario e delle metastasi regionali.